Abbiamo altre volte parlato dell’aneurisma dell’aorta ascendente, una dilatazione patologica dell’aorta, che in casi selezionati deve essere operata. Oggi voglio parlarvi di una forma di aneurisma collocato nella porzione dell’aorta toracica discendente che, in casi selezionati, può essere trattato con un approccio meno invasivo per il paziente.
Come può trattarsi l’aneurisma dell’aorta toracica discendente?
Con le endoprotesi, sistemi autoespandibili che contengono una sorta di rete impermeabile che crea un nuova aorta all’interno di quella malata, riuscendo di fatto ad isolarla, mettendo al sicuro il soggetto portatore dell’aneurisma, evitando cioè il rischio che si rompa con effetti catastrofici e/o mortali.
Le endoprotesi vengono posizionate all’interno dell’aorta, utilizzando metodiche che sfruttano tutti gli accessi vascolari possibili. Il sistema che contiene l’endoprotesi è davvero sottile e molto flessibile: viene inserito attraverso un’arteria, generalmente quella femorale (a livello inguinale, per intenderci), mediante puntura diretta e quindi fatto risalire fino alla sede da trattare. Tutto il processo è monitorato in diretta grazie ad un sistema di controllo delle immagini molto avanzato, in modo tale che i medici abbiano il totale controllo di ciò che accade, secondo per secondo.
Quando è tutto pronto e lo specifico protocollo è attuato, viene rilasciata l’endoprotesi, che si espande in modo automatico. Il sistema di rilascio viene poi recuperato seguendo in senso contrario, lo stesso percorso d’introduzione. Per completare l’impianto endoprotesico alla protesi principale possono essere aggiunte, laddove necessario, ulteriori parti allo scopo di isolare completamente la sacca aneurismatica dal normale circolo sanguigno. In genere servono circa 2-3 ore, tempi notevolmente ridotti se confrontati ad un intervento chirurgico standard.
In sintesi, l’endoprotesi serve a ricreare una neo-aorta allo scopo di evitare la rottura dell’aneurisma. Rispetto alla tecnica operatoria classica, l’impianto endoprotesico non ha bisogno di alcuna incisione toracica, non serve la circolazione extracorporea, non serve fermare il cuore, si può eseguire in anestesia locale con una degenza ospedaliera ridotta, fra 2 e 4 giorni. Considerate anche che, in casi selezionati, programmando per tempo la procedura ed in condizioni ottimali, il successo del trattamento è prossimo al 100%.
I successivi test strumentali ed i periodici controlli, mediante accertamenti radiologici e visite, consentiranno al chirurgo di verificare che l’endoprotesi risulti perfettamente inserita e l’aneurisma non aumenti più di volume nel tempo.