Come verrà curata la vostra insufficienza mitralica?

I pazienti hanno diritto di sapere chi li cura, in che modo e con quali tecniche.
E’ necessario promuovere una cultura dell’informazione tra chi è affetto da insufficienza mitralica: dovete rivolgervi a strutture ad alto volume, dotate di moderne tecnologie che contemplano fra le varie opzioni, anche un approccio mini-invasivo.

Spesso infatti i pazienti non sono informati e non conoscono le tante opzioni terapeutiche che offrono oggi i centri specializzati per trattare la patologia mitralica.

Ricordate che la riparazione consente di conservare la valvola naturale e attualmente, grazie anche alle tecnologie mini-invasive, è possibile trattare soggetti ad alto rischio, con eccellenti risultati.

Quindi: prima di farvi operare, chiedete al vostro specialista che strategia ha in mente per il vostro caso.

Tecniche innovative: in cosa consiste la cardiochirurgia mini-invasiva?

Dopo un’attenta valutazione e personalizzazione del percorso di cura, la cardiochirurgia mininvasiva può sostituirsi alla chirurgia tradizionale, riducendo il trauma operatorio in maniera molto efficace.

La riduzione del trauma operatorio permette un minor sanguinamento e minor percezione del dolore, cicatrici meno visibili, ripresa fisica più rapida e degenza ospedaliera abbreviata.

Non si tratta solo di incisioni più piccole: a volte senza alcun tipo d’incisione, sfruttando l’accesso percutaneo, all’altezza dell’inguine, si può addirittura intervenire sulle valvole del cuore, il tutto senza doverlo fermare e senza dover ricorrere all’utilizzo della circolazione extracorporea.

Ci vuole massima collaborazione e sinergia tra le figure professionali: è questo il segreto per fare il meglio per il paziente.
Chiedete sempre al vostro specialista che tipo di tecniche innovative può offrire il Centro in cui lavora.

La chirurgia mini invasiva è più efficace?

Si, la cardiochirurgia mini invasiva è sempre più efficace e rispetto alle metodiche tradizionali.

Infatti le tecniche mini invasive, hanno enormi vantaggi: minor trauma, più rapido recupero post-operatorio, costi complessivi più bassi.
Incisioni di dimensioni ridotte (4-5 cm) sono sufficienti ad operare una persona che prima invece doveva subire una sternotomia (apertura del torace molto invasiva e traumatica).
Vi immaginate cosa vuol dire farsi operare senza necessità di aprire lo sterno? Il trauma è totalmente diverso, il dolore che subisce il paziente è più limitato e molte volte anche le complicanze post operatorie.

Discutete con il Vostro specialista se è per voi indicato il trattamento mini invasivo e rivolgetevi sempre a Centri altamente specializzati, dove potersi affidare a chirurghi con elevata esperienza.

Cos'è l'infarto miocardico acuto?

L’infarto si verifica quando diminuisce o viene a mancare l’apporto di sangue al cuore. Può avvenire:

  • a riposo
  • in seguito ad uno sforzo fisico
  • dopo una forte emozione.

Non è sempre semplice capire cosa accade al nostro cuore: anche se solitamente un infarto si accompagna a forte dolore al petto e al braccio, a nausea e fiato corto, ci sono situazioni in cui può verificarsi senza dare alcun disturbo ed in questo caso, è ancora più pericoloso.

Il fattore tempo e la tempestività di un intervento appropriato sono fondamentali in termini di sopravvivenza. Se trattato entro un’ora dalla comparsa dei primi sintomi, più alte sono le probabilità di salvarsi.

Quando un medico, il soggetto stesso o un parente sospettano una situazione del genere, bisogna andare al Pronto soccorso perchè la diagnosi ed il precoce trattamento riducono i danni a carico del cuore e la mortalità.

Per trattare l’infarto del miocardio si ricorre solitamente ad una procedura, detta per intenderci, “col palloncino”, ad intervento chirurgico o a terapie farmacologiche: le metodiche sono finalizzate a disostruire l’arteria coronarica bloccata e ripristinare l’afflusso di sangue.

Riparazione mini-invasiva della valvola mitrale: ha dei vantaggi?

Attraverso un piccolo taglio di circa 5 cm a livello dell’emitorace di destra si può accedere all’interno della cavità atriale sinistra e riparare o sostituire sotto visione diretta o mediante telecamere (chirurgia video-assistita, più raramente video-guidata) la valvola mitralica. L’alternativa è l’apertura dello sterno che prende il nome di sternotomia longitudinale mediana. Quest’ultima tecnica, sebbene consolidata nel tempo, è comunque più invasiva.

L’approccio mini-invasivo può portare notevoli vantaggi al paziente: minor trauma significa minor dolore, minori perdite di sangue, ridotto tempo di degenza post-operatorio e ritorno alle attività normali più velocemente.

A tutt’oggi la riparazione della valvola mitrale è una tecnica sedimentata e più del 95% delle valvole mitraliche si possono riparare: l’adeguata esperienza chirurgica migliora le probabilità di successo, soprattutto per le lesioni complesse.

In cosa consiste la circolazione extracorporea mininvasiva?

La circolazione mini invasiva rappresenta l’apice di un lavoro di squadra di massima precisione, che offre risultati superiori rispetto alla gestione convenzionale.

La cardiochirurgia moderna si caratterizza per l’approccio mininvasivo nel trattamento di tutte le patologie, estendendosi anche alle tecniche di perfusione garantite dalla circolazione extracorporea: una macchina che durante l’intervento chirurgico sostituisce le funzioni di cuore e polmone, permettendo al chirurgo di eseguire l’operazione a cuore aperto.

Uno dei rischi principali derivanti dalla circolazione extracorporea convenzionale è una sindrome da Risposta Infiammatoria Sistemica.

Per superare questo problema, la circolazione extracorporea può essere mininvasiva:

  1. Serve un circuito di ridottissima superficie per ottenere una importante riduzione delle infiammazioni e delle perdite ematiche, la riduzione del conseguente rischio di aritmie dopo l’intervento e di insufficienza renale acuta;
  2. Necessita di una continua formazione scientifica e tecnologica sugli aspetti della circolazione extracorporea minimamente invasiva da parte dei tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e di perfusione cardiovascolare.

Quali sono i sintomi dell'infarto nelle donne?

Uno dei campanelli d’allarme è un dolore localizzato non al petto ma all’addome o nella zona interscapolare, facilmente confuso con un problema muscolare. Esistono anche casi asintomatici in cui le pazienti manifestano ansia, nervosismo oppure astenia.

I sintomi dunque non sono sempre decifrabili e questo è il motivo per cui ci può essere un ritardo nella diagnosi.

Non solo: le strutture coronariche delle donne sono più piccole così come lo è il cuore e questo può compromettere anche la buona riuscita dell’indagine diagnostica.

In generale, l’attenzione alla donna deve essere molto alta e la prevenzione molto scrupolosa, in primis attraverso uno stile di vita sano.

I cardiopatici possono andare in montagna?

La montagna non è una meta assolutamente sconsigliata ai cardiopatici, come poteva essere in passato, e oggi in alcuni casi può apportare dei benefici al muscolo cardiaco, purchè si prendano le dovute precauzioni.

In montagna vi è una minore quantità di ossigeno nell’aria e dunque anche nell’organismo. Questo può avere un effetto negativo su un soggetto affetto da eventuali patologie cardiovascolari, soprattutto sui pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa, perché in montagna la pressione tende a salire.  Anche chi soffre di scompenso cardiaco deve prestare molta attenzione: alle quote elevate, la riduzione dell’ossigeno affatica molto il cuore.

Prima di scegliere la destinazione di montagna da raggiungere, è bene, dunque, non solo per i cardiopatici, fare un controllo medico per valutare le condizioni generali e anche lo stato di salute del cuore. La valutazione, infatti, è soggettiva in base alla gravità e al tipo di patologia di cui si soffre e all’attività che si intende svolgere (es. discesa, sci di fondo o camminate).

Soltanto seguendo queste piccole regole di buon senso, ci si può godere la vacanza ad alta quota senza mettere a rischio il nostro cuore.

Cos'è l'Heart Team?

Oggi il cardiochirurgo non può essere più un singolo top player: un team dedicato per un approccio multidisciplinare al trattamento delle cardiopatie prevede al suo interno cardiochirurghi, cardiologi, emodinamisti, perfusionisti e cardioanestesisti ed incide in maniera ottimale sugli esiti dei trattamenti.

Questa squadra, si chiama Heart Team e rappresenta un concetto che rivoluziona il modo di gestire il paziente: è lui al centro di ogni discussione e ogni intervento viene preceduto da sessioni in cui si indaga, valuta e studia in maniera approfondita il caso, così come il tipo di procedura da seguire (chirurgico tradizionale, mini-invasivo, ibrido o percutaneo).

Tutto questo consente di migliorare la qualità dei trattamenti chirurgici e quindi di mettere i pazienti nelle condizioni di affrontare con maggiore sicurezza e tranquillità l’intervento.

Come affrontare la paura dell'intervento?

Le malattie del cuore sono spesso sottovalutate e i pazienti generalmente arrivano in ritardo dal chirurgo. A ciò si aggiunge anche il fatto che spesso le persone fanno fatica a fare prevenzione, in quanto temono l’eventuale esito della diagnosi e la possibilità di doversi sottoporre all’intervento chirurgico.

Un intervento cardiochirurgico organizzato per tempo ed in maniera programmata è senza dubbio la soluzione ideale: in queste condizioni i cardiochirurghi possono adottare più facilmente tecniche mini-invasive che consentono un recupero più rapido del paziente, migliorano la qualità della sua vita e riducono anche l’impatto estetico dell’operazione, rispetto alla chirurgia tradizionale.

E’ normale avere un pò di paura: ma tenete a mente che oggi, gli interventi tendono ad essere più sicuri rispetto al passato ed il timore di un’eventuale operazione al cuore non deve essere un freno per la prevenzione. Il rischio operatorio dipende non solo dalla malattia del cuore ma da come si presenta il paziente al momento dell’intervento, in particolare dalla concomitanza di altre patologie di natura cerebrale, respiratoria o renale. In ogni caso i risultati sono migliori rispetto a molti anni fa e le recenti innovazioni hanno avuto un ruolo decisivo.

Si può andare in auto dopo un intervento al cuore?

Dopo un intervento al cuore, per evitare di affaticare eccessivamente lo sterno, è consigliabile evitare l’uso dell’auto per circa un mese e mezzo.

Superato questo periodo è meglio abituarsi al movimento in macchina iniziando a fare dei percorsi brevi, possibilmente seduti nel sedile posteriore per essere maggiormente protetti durante il tragitto.

Post intervento al cuore: quando riprendere le attività quotidiane?

Per le prime sei settimane è importante tenere l’organismo a riposo, evitando quindi attività domestiche o il sollevamento di pesi. Bisogna fare attenzione anche allo svolgimento di quelle piccole azioni quotidiane che potrebbero risultare eccessivamente faticose e dolorose per la ferita.

Che cos'è una aritmia cardiaca?

La aritmia indica un’irregolarità dei battiti cardiaci. In genere i battiti del cuore dovrebbero mantenere una frequenza compresa tra i 60 e i 100 battiti al minuto, ma quando il sistema che li regola si altera la regolarità del battito viene compromessa e ci ritroviamo di fronte alle aritmie: la più frequente è la fibrillazione atriale che, nella maggior parte dei casi, è riconducibile ad una patologia cardiovascolare, ma può verificarsi anche in soggetti che non soffrono di alcuna cardiopatia (fibrillazione atriale isolata).

Come si riconosce un infarto?

Un infarto in genere si manifesta con dolore al petto, al braccio, nausea, fiato corto, malessere riferito anche allo stomaco e ad alcune parti del viso, come denti e mandibola.

In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi ad uno specialista, e se la sintomatologia supera i 15 minuti, recarsi al pronto soccorso più vicino o in un centro dotato di un’unità di terapia intensiva cardiologica.

Come si cura la ferita sternale?

Per proteggere l’incisione è consigliabile utilizzare sin dalla prima settimana la toracera (in genere dal terzo giorno post-operatorio). La ferita va monitorata e sottoposta al controllo del medico dopo il primo mese. Margini leggermente più rossi, contorni più scuri, lievi rigonfiamenti e prurito sono manifestazioni più che normali durante le prime settimane e, in qualche caso, possono verificarsi anche piccole fuoriuscite di liquido chiaro.

Nel caso in cui queste manifestazioni dovessero presentarsi in modo importante o dovessero comparire stati febbrili o di affaticamento eccessivo, è importante rivolgersi al medico nel più breve tempo possibile.

Cosa si intende per Cardioband?

Un metodo innovativo che consente di trattare l’insufficienza mitralica, senza alcuna incisione chirurgica.

Si tratta di una procedura di anuloplastica mitralica diretta, che tramite l’impiego di un dispositivo, consente di raggiungere e riparare la valvola mitralica insufficiente per via percutanea, accedendo direttamente dalla vena femorale (accesso transfemorale venoso).

Cosa sono le valvole sutureless?

Rappresentano una strategia mininvasiva che consente di risolvere, in modo meno traumatico per il paziente, i casi in cui ci sia l’esigenza di sostituire una valvola aortica malata.

I vantaggi delle valvole sutureless:

  • minor traumaticità d’impianto;
  • ottima performance emodinamica;
  • beneficio di utilizzo nelle persone piccole con un’evidente discrepanza fra la grandezza dell’aorta e il fisico in generale;
  • minor richiesta di trasfusioni di sangue.

Come si manifesta una fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale in alcuni casi può essere asintomatica e scoperta solo in occasione di vari controlli; in altri soggetti invece può manifestarsi con dolore toracico, palpitazioni, senso di “cuore in gola”, debolezza, mancanza di respiro e vari altri sintomi apparentemente “minori” sono spesso suggestivi di questa patologia.

I prodotti dimagranti fanno male al cuore?

I prodotti dimagranti devono essere assunti con attenzione, tenendo sempre presente le controindicazioni che possono avere sull’organismo, soprattutto se si è cardiopatici. Le sostanze contenute in questi prodotti, stimolando il metabolismo ed avendo una diretta azionesu grassi e zuccheri, possono infatti causare a tremori, irritabilità, tachicardia, insonnia e ipertensione arteriosa. 

Cosa è il soffio al cuore?

Per soffio al cuore si intende una piccola turbolenza causata da un flusso di sangue particolarmente veloce e che spesso colpisce i soggetti più giovani: i bambini.

Come si riconosce un attacco di ischemia cardiaca protratto e irreversibile?

In genere un soggetto affetto da sofferenza del cuore di tipo ischemico manifesta dolore al petto, al braccio, nausea, fiato corto, malessere riferito anche allo stomaco e ad alcune parti del viso, come denti e mandibola. In questi casi, quando i sintomi permangono per più di 15 minuti, è importante intervenire tempestivamente e recarsi al pronto soccorso più vicino.

Che cosa è l'intervento di Ross?

Si tratta di un intervento particolarmente indicato per la correzione chirurgica della valvulopatia aortica che consente di evitare l’impianto di una valvola meccanica.

Quali sono le conseguenze del ponte miocardico?

Il ponte miocardico è un’alterazione benigna che in genere non dà sintomi e non ha conseguenze gravi, tuttavia in alcuni casi può provocare la comparsa di patologia coronarica in seguito alla occlusione dell’arteria.

Più è spesso il ponte miocardico, più aumenta la possibilità che si alteri significativamente la funzione dell’arteria coinvolta.

Lo stress influisce sulla salute del cuore?

Lo stress e le emozioni negative tendono a renderci più nervosi, determinando un aumento della pressione arteriosa e causando alcune volte anche la manifestazione di aritmie. Il mio consiglio è quello di acquisire nella vita quotidiane delle sane abitudini evitando il fumo, seguendo una corretta alimentazione, dormendo bene e sottoponendosi periodicamente a controlli medici.

Lo stress che ci colpisce dopo un periodo di vacanza fa male al cuore?

Quando siamo colpiti dallo stress post vacanza può verificarsi un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Questi fenomeni, in soggetti con malattie cardiache croniche, potrebbero aggravare il quadro clinico.

Cosa fare?

Programmare, anche prima di partire, tutti gli impegni che vi aspettano al rientro può essere un modo per prepararsi e non farsi prendere dal panico. Importante è organizzare gli impegno in modo graduale, facendo attenzione a concedervi piccole pause e momenti di recupero.

Quanti tipi di soffi al cuore esistono?

I soffi cardiaci si distinguono in organici e innocenti.

I primi sono espressione di un problema; i secondi invece non sono preoccupanti. In tutti i casi è comunque necessario il consulto di uno specialista e l’esecuzione di alcuni esami come: elettrocardiogramma ed ecocardiografia, più raramente risonanza magnetica cardiaca, holter cardiaco, prova da sforzo, etc.

Cosa sono le endoprotesi?

Le endoprotesi sono dei sistemi autoespandibili in grado di creare un nuova aorta all’interno di quella malata, riuscendo di fatto ad isolarla, mettendo al sicuro il soggetto portatore di aneurisma, evitando cioè il rischio che si rompa con effetti catastrofici e/o mortali.

Il sonno influisce sulla salute del cuore?

Assolutamente sì! I disturbi legati al sonno possono influire negativamente sui soggetti che già soffrono di malattie del sistema cardiovascolare, aumentando il rischio di sviluppare altre patologia come diabete, ictus, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e disturbi al sistema nervoso centrale. Oltre all’influenza negativa sul fisico, non sono meno importanti le ripercussioni a livello psichico come sbalzi d’umore, paranoia e frustrazione provocata dalle ore di veglia forzata.

Il caffè fa male al cuore?

L’associazione tra caffeina e disturbi cardiaci non ha una relazione scientifica provata. Tuttavia il consumo di caffè in alte dose può sicuramente causare tachicardia, nervosismo e insonnia, ma in realtà l’associazione tra la caffeina e i disturbi cardiaci non ha una relazione provata con certezza dalla comunità scientifica. Il mio consiglio è quindi quello di non privarsi del caffè ma di non prenderne più di due o tre tazzine al giorno. 

I cardiopatici possono andare in montagna?

Valutando attentamente la condizione di ogni singolo paziente è possibile concedersi una vacanza in montagna. In alcuni casi addirittura può anche apportare dei benefici al muscolo cardiaco. Tuttavia è sempre bene prendere le dovute precauzioni e sottoporsi ai giusti controlli.

Cosa si intende per dissezione aortica acuta?

Si tratta di una patologia piuttosto rara che si verifica quando vi è uno slaminamento nella parete della aorta, che è costituita da tre strati (intima, media e avventizia): la lacerazione tra la media e l’intima si definisce dissezione.

Cosa si intende per angioplastica coronarica?

Si tratta di una tecnica poco invasiva che, grazie all’introduzione di uno stent, consente di dilatare il tratto di arteria coronarica occlusa o ristretta. Se l’intervento viene effettuato in tempo, può normalizzare il flusso del sangue al cuore, diminuendo il rischio di morte.

L'approccio mini-invasivo in cardiochirurgia è sempre possibile?

No, non è sempre possibile. Tuttavia la cardiochirurgia mini-invasiva ha fatto enormi passi in avanti, offrendo valide soluzioni in presenza di diverse patologie. A mio parere, quindi, ogni paziente debba sempre considerato candidato per la chirurgia mini-invasiva, in casi controindicati si procederà per una sternotomia mediana longitudinale.

Cosa si intente per cuore artificiale?

Si tratta di un ambizioso modello in fase di definizione che ha l’obiettivo di sostituire il cuore biologico. In Italia il progetto è nelle mani di Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia di Padova e della sua équipe che lo ha definito “cuore bionico”.

Cosa è il Mixoma?

Il Mixoma è un tumore benigno del cuore che, nella maggior parte dei casi, si manifesta nel ventricolo sinistro. In casi più rari origina a partire dall’anello della mitrale, valvola che regola il flusso di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro.

Che cos'è il Fibroelastoma?

Per fibroelastoma si intende un tumore cardiaco che può interessare qualsiasi valvola del cuore oppure la superficie endocardica. Tuttavia, nella maggior parte dei casi coinvolge la valvola aortica o quella mitrale.

I tumori cardiaci benigni vanno rimossi?

Anche se si tratta di tumori benigni cardiaci è sempre consigliabile rimuoverli per evitare che interferiscano sull’attività del cuore o che formino frammenti che possano essere causa di emboli.

A cosa serve la valvola mitrale?

La funzione principale della valvola mitralica è quella di fare in modo che il flusso di sangue proveniente dai polmoni venga spinto dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro, per poi raggiungere l’intero organismo, evitando dunque che torni indietro.

Quando la valvola mitrale presenta una chiusura difettosa il sangue scorre nel verso opposto al normale e si è in presenza della cosiddetta insufficienza mitralica. 

Quali sono i sintomi della insufficienza mitralica?

I sintomi dipendono dall’entità del rigurgito di sangue. In presenza di insufficienza mitralica grave, il paziente in genere può presentare difficoltà respiratoria, spossatezza, facile faticabilità, tosse o palpitazioni. Tutti sintomi che non vanno mai sottovalutati.

Come si ripara la valvola mitrale?

La valvola mitralica può essere riparata attraverso l’applicazione di MitralClip, ovvero speciali clips metalliche sulla valvola nativa; attraverso l’ancoraggio di un semi-anello alla valvola “incontinente” (Cardioband), oppure con l’impianto di nuove corde tendinee artificiali in Gore-Tex (Neochord).

Come funzionano le endoprotesi?

Le endoprotesi sono dei sistemi autoespandibili che consentono di ricreare una neo-aorta in grado di evitare la rottura dell’aneurisma. Rispetto agli approcci chirurgici tradizionali non ha bisogno di alcuna incisione toracica, non serve la circolazione extracorporea, si può eseguire in anestesia locale, riducendo notevolmente i tempi di degenza del paziente.

I disturbi del sonno influiscono sulla salute del cuore?

Il sonno è un momento fondamentale per il nostro corpo. Infatti, è proprio durante il sonno che vengono rilasciate delle sostanze molto importanti per la riparazione cellulare e tissutale. Dormire male di conseguenza danneggia il nostro organismo e può sicuramente peggiorare una eventuale patologia del sistema cardiovascolare.

Bere caffè fa male al cuore?

Il caffè risulta essere per molti una bevanda irrinunciabile. L’associazione tra la caffeina e i disturbi cardiaci non ha una relazione provata con certezza dalla comunità scientifica. Tuttavia, è possibile che, superata una certa dose, si potrebbe andare incontro a tachicardia, per cui è consigliabile non andare oltre i due, tre caffè quotidiani.

Quanto dura la riabilitazione dopo un intervento al cuore?

Non esiste una tempistica universale, ma tutto va considerato da paziente a paziente. Ciò che è importante è che il paziente comprenda la riabilitazione come un progetto a lungo termine e che prenda in considerazione l’adozione di uno stile di vita sano che preveda la giusta attività fisica ed una corretta alimentazione.

Come si previene l'ipertensione arteriosa?

Per prevenire l’ipertensione arteriosa, è necessario seguire semplici regole quotidiane, piccole accortezze che aiutano a mantenere normali i valori della pressione come: controllare del peso, ridurre sale e zuccheri, esercitare una costante attività fisica, limitare il consumo di alcool.

Cosa si intende per bicuspidia aortica?

Si tratta di una cardiopatia congenita in cui la valvola aortica presenta una struttura anomala: ha solo due lembi invece di tre. Non esistono sintomi specifici ma è possibile diagnosticarla attraverso ecocardiogramma color doppler. 

La valvola mitrale si può riparare?

Sì, è possibile ripararla ricorrendo a tecniche mini-invasive in grado di offrire solo vantaggi ai pazienti che dovranno subire un intervento molto meno traumatico.

A cosa serve l'ecocardiografia?

L’ecocardiografia è un esame non invasivo del cuore che risulta molto importante perché consente di esaminare la morfologia delle strutture cardiache (pareti, valvole, cavità) e studiare contrattilità, flussi e portata del cuore.