Il fumo di sigaretta è il più pericoloso fattore di rischio per il cuore. Che sia passivo o attivo non fa molta differenza: mettetevelo nella testa, il fumo fa male, soprattutto al cuore!
Lo so che affronto un tema apparentemente ben noto, ma la verità è che il numero di fumatori in Italia cresce. Si stimano addirittura oltre un miliardo di fumatori nel mondo nel 2025. È questa la previsione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonostante la consapevolezza sui danni da fumo e le sempre più stringenti politiche di prevenzione e controllo.
Il fumo danneggia progressivamente le arterie, altera la coagulazione, provoca bronchite cronica, enfisema, ma anche insorgenza di malattie cardiovascolari e favorisce tutta una serie tumori.
Ma perché è cosi?
La combustione del tabacco libera tantissime sostanze, fra cui la nicotina, capace di creare dipendenza psicologica e fisica perché favorisce il rilascio di dopamina e adrenalina provocando un effetto eccitatorio, al quale segue poco dopo quello depressivo che spinge a volerne ancora.
Ma vi è ben altro: gli idrocarburi aromatici, il benzo(a)pirene attaccano la bocca, la gola, le corde vocali, l’apparato respiratorio e nelle donne incinte riescono a superare la placenta arrivando al feto.
E per citare solo alcune delle sostanze contenute nelle sigarette, voglio ricordarvi che nelle sigarette sono contenuti anche l’arsenico, noto veleno utilizzato per uccidere i topi, ma anche altri metalli come nichel e cadmio, il benzene che è cancerogeno, la formaldeide che è un grave irritante e i letali (in quantità elevate) monossido di carbonio e cianuro di idrogeno.
A proposito di questi vorrei ricordarvi che il monossido di carbonio ad alte dosi (non quelle che si sviluppano dalla combustione di una sigaretta) è un gas velenoso che uccide senza che ce ne accorgiamo perché impedisce al nostro corpo di ottenere l’ossigeno di cui ha bisogno per sopravvivere; il cianuro di idrogeno ad alte dosi (non quelle che si sviluppano dalla combustione di una sigaretta) si lega al ferro contenuto nell’emoglobina impedendo il trasporto dell’ossigeno nelle cellule e nei tessuti e inoltre interferisce con l’ATP: la combinazione di questi due fattori porta rapidamente al blocco del metabolismo e quindi alla morte, tanto è vero che per la sua tossicità è classificato come arma chimica: fu usato nei campi di sterminio nazisti nelle camere a gas utilizzando lo Zyklon B, un insetticida di cui costituisce l’ingrediente attivo!
Smettere di fumare fa bene a noi e al nostro cuore:
- dopo 1 anno di astensione dal fumo, il rischio di malattia coronarica è dimezzato;
- da 5 a 15 anni dopo aver smesso, il rischio di ictus è pari a quello di un non fumatore;
- dopo 10 anni, il rischio di tumore al polmone diventa la metà rispetto a quello di un fumatore e si riducono i rischi di tumori alla bocca, gola, esofago, vescica, cervice uterina e pancreas;
- dopo 15 anni il rischio di una coronaropatia è simile a quello di chi non ha fumato mai.
Vi ho brevemente detto perché non fumare, chi di voi adesso mi dice perché continuare a fumare?
Ma ora nessuno dica che è per il “rito” del fumo…