La insufficienza tricuspidale è una patologia che interessa la valvola tricuspide, causandone un’incompleta chiusura.
Ricevere una diagnosi di insufficienza tricuspidale isolata dal vostro cardiologo non è molto frequente. Quando capita, generalmente, il cuore è già ingrandito e qualcos’altro può essere compromesso. In questo caso siamo davanti ad una insufficienza tricuspidale secondaria.
In entrambi i casi, si tratta di una situazione in cui la valvola tricuspide non è in grado di svolgere correttamente la sua funzione, permettendo ad una certa quantità di sangue di refluire dal ventricolo destro all’atrio destro.
Sintomi dell'insufficienza tricuspidale
Solitamente l’insufficienza dalla valvola tricuspide è asintomatica. Talvolta i pazienti avvertono anomale pulsazioni alle vene del collo. In caso di grave insufficienza tricuspidale il paziente può avvertire diversi sintomi tra i quali affaticamento, dispnea e gonfiore addominale.
Come può essere diagnosticata l'insufficienza tricuspidale
Essendo spesso asintomatica, l’insufficienza tricuspidale lieve viene spesso diagnosticata durante una ecocardiografia eseguita per altri motivi.
Se l’insufficienza tricuspidale viene sospettata clinicamente, la conferma avviene mediante un esame ecocardiografico.
Come si cura l'insufficienza tricuspidale
Non è necessario essere allarmisti: se l’insufficienza della valvola tricuspide è isolata e non di grado severo, abitualmente è ben tollerata e a lenta evoluzione.
Più frequentemente però, questa valvola diventa disfunzionante a seguito di una malattia del cuore prevalentemente determinata dalla lesione primitiva di altra struttura (valvulopatia mitralica, ipertensione polmonare primitiva) e la sua comparsa è un segno di peggioramento generale della situazione.
Ove fosse necessario intervenire chirurgicamente, esistono svariati approcci possibili:
- Anuloplastica
- Riparazione o ricostruzione dei lembi
- Sostituzione valvolare con protesi biologica.
L’anuloplastica rientra le opzioni di cardiochirurgia mini-invasiva e consiste nel restringere, attraverso particolari tecniche chirurgiche, l’anello valvolare.
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