L’infarto è un problema che riguarda sempre più spesso anche le donne e non solo dalla menopausa in poi.
In Italia la mortalità per patologie cardiovascolari oggi è più alta nelle donne e l’infarto rappresenta la prima causa di morte della donna in tutti i Paesi industrializzati.
Nelle donne il periodo successivo alla menopausa, in cui viene a mancare la protezione degli estrogeni, è quello che fa registrare un aumento di casi di infarto.
Fattori di rischio
Va detto che, come per gli uomini, anche per le pazienti donne esistono fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari, quali:
- diabete
- ipertensione arteriosa
- colesterolo
- fumo
- menopausa
- dieta scorretta (poche vitamine e molti grassi saturi)
- fattori psicosociali (condizioni economiche, status sociale, etc) che, se non appaganti, possono rappresentare un terreno fertile per l’insorgenza di vari disturbi.
Sintomi dell’infarto nella donna
La sintomatologia dell’infarto può presentare delle differenze nella donna rispetto ai sintomi comuni nell’uomo.
Uno dei campanelli d’allarme è un dolore localizzato non al petto ma all’addome o nella zona interscapolare, facilmente confuso con un problema muscolare. Il dolore tende ad irradiarsi in modo intenso a braccia, spalle, schiena, collo e mandibola. Esistono anche casi asintomatici in cui le pazienti manifestano ansia, nervosismo oppure astenia.
I sintomi dunque non sono sempre decifrabili e questo è il motivo per cui ci può essere un ritardo nella diagnosi.
Non solo: le strutture coronariche delle donne sono più piccole così come lo è il cuore e questo può compromettere anche la buona riuscita dell’indagine diagnostica.
In generale, l’attenzione alla donna deve essere molto alta e la prevenzione molto scrupolosa, in primis attraverso uno stile di vita sano.