Pensare alle malattie del cuore senza una preventiva ecocardiografia, oggi è impensabile.
Ho 38 anni, faccio parte di quella generazione di giovani medici che non sanno cosa significhi non avere a disposizione tecnologie e strumenti di altissima precisione. Rimanevo sempre a bocca aperta quando ascoltavo con attenzione i racconti dei miei Maestri riguardo i primi decenni della cardiochirurgia.
Prima dell’introduzione dell’ecocardiografia, ad esempio, le malattie del cuore erano difficilmente analizzabili. Oggi, invece, è possibile studiare con molta accuratezza il cuore, giungere a precise diagnosi, individuare o escludere la causa di un disturbo e intraprendere le terapie più adatte, grazie proprio ad un esame: l’ecocardiogramma.
Ecocardiogramma: cosa è?
Con ecocardiogramma o ecocardiografia ci si riferisce ad una metodica diagnostica non invasiva del cuore che sfrutta gli ultrasuoni per consentirci di visualizzare l’anatomia del cuore durante la sua esecuzione.
Consente di:
- esaminare la morfologia delle strutture cardiache (pareti, valvole, cavità)
- studiare contrattilità, flussi e portata del cuore.
Generalmente questo esame viene eseguito da un cardiologo o da un cardiochirurgo ibrido impiegando una sonda speciale che sfrutta dei fasci di ultrasuoni destinati ai tessuti del torace e alle strutture cardiache. Queste ultime, di ritorno dai tessuti, vengono captate dalla sonda stessa e rielaborate su un monitor, sotto forma di immagini in tempo reale, dalle quali si possono trarre utilissime informazioni sul cuore, durante la sua attività.
Sono anche altre le possibilità più complesse che in generale consentono ulteriori approfondimenti, ma che in questa sede non voglio approfondire poiché lo scopo è solo quello di lasciare informazioni chiare e lineari rispetto all’argomento trattato.
Come si esegue una ecocardiografia?
Chi ha eseguito già questo esame, lo sa bene: il paziente viene fatto sdraiare a torace scoperto su un lettino, di solito sul fianco sinistro, in modo tale che l’operatore, seduto alle spalle, possa poggiare la sonda sul torace ed eseguire lo studio del cuore.
Quando è necessaria e quali sono i vantaggi?
- Nei casi di urgenza, anche al pronto soccorso, contribuisce alla diagnosi di ischemia, infarto, dissezione aortica, endocardite;
- Non utilizza emissioni di raggi X o sostanze radioattive;
- È indolore e ripetibile;
- Può essere eseguita anche in gravidanza;
- Risulta necessaria nei casi di prima diagnosi di cardiopatia acquisita dell’adulto o congenita, sia del bambino che dell’adulto;
- Fondamentale nel follow-up di una nota patologia a carattere evolutivo o nei controlli di routine a seguito di un intervento di cardiochirurgia o di cardiologia interventistica;
- Ha un ruolo nel programma di prevenzione dalle cardiopatie (dopo i 40-45 anni, in pazienti con familiarità o fattori di rischio).
Naturalmente, essendo un esame che dipende direttamente da chi lo esegue, è buona norma affidarsi a professionisti con esperienza documentata.


Pensare alle malattie del cuore senza una preventiva ecocardiografia, oggi è impensabile.




