La morte improvvisa cardiaca è un evento assolutamente non raro e costituisce la maggior causa di morte nella popolazione maschile giovane.
L’alta mortalità è dovuta al fatto che l’arresto cardiaco è impossibile da prevedere e difficile da gestire.
Ma andiamo per ordine: nella grande maggioranza dei casi, all’origine della morte improvvisa c’è la presenza di una cardiopatia ischemica acuta, ovvero un improvviso diminuito afflusso di sangue per ostruzione delle arterie coronarie, che genera nel cuore pericolose aritmie, come la fibrillazione ventricolare, situazione in cui i ventricoli del cuore sono praticamente fermi e che conduce in breve ad un arresto cardiaco.
Data la gravità, è bene saper riconoscere immediatamente i sintomi dell’arresto cardiaco: perdita di conoscenza, entro 10-15 secondi per mancato apporto di ossigeno al cervello, seguita da assenza di respirazione, assenza di polso e colorito grigio.
In questi casi è necessario chiamare immediatamente il 118 e attivarsi per una rianimazione cardiopolmonare, possibilmente coadiuvata da defibrillatore semi-automatico, in attesa dei soccorsi.
Se siete in presenza di un evidente arresto cardiaco, bisogna agire meccanicamente per mantenere l’afflusso di ossigeno all’organismo con il massaggio cardiaco esterno. Per ripristinare la corretta attività elettrica del cuore è necessario utilizzare un defibrillatore. Se si interviene con questo strumento entro pochissimi muti dall’arresto cardiaco, il paziente ha una discreta percentuale di sopravvivenza, mentre se non viene trattato la percentuale scende quasi a zero.
Ecco perché è fondamentale spiegare a tutti coloro che vi circondano l’importanza di dotare ogni luogo pubblico di defibrillatori semi-automatici, in grado cioè di poter essere usati anche da personale non specializzato. Questi dispositivi riconoscono se il ritmo cardiaco è defibrillabile (e se lo è, “resettano” l’attività elettrica, ripristinandola correttamente), oppure no. Quando correttamente utilizzati, sono in grado di salvare una vita umana.
Altre cause comuni di morte improvvisa sono le malattie a carico del cuore, a volte non note, come la miocardiopatia ipertrofica, la miocardiopatia dilatativa idiopatica, la displasia aritmogena del ventricolo destro e la cardiopatia ischemica ischemica cronica.
Con minore frequenza, la morte improvvisa è provocata da altri fattori, come:
- le alterazione elettrolitiche gravi
- la sindrome di Brugada e la sindrome del QT lungo, entrambe curabili (se identificate)
Soprattutto in presenza di familiarità con casi di morte improvvisa, è consigliabile eseguire accertamenti cardiologici al compimento dei 40-45 anni o all’insorgenza di sintomi quali palpitazioni frequenti, svenimenti frequenti, difficoltà respiratorie.
Solo con un’attenta prevenzione e un tempestivo intervento è possibile ridurre la mortalità da arresto cardiaco.








